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Storia

Miti e legende si intrecciano nella storia di questo antico luogo e trovano conferma in  una serie di dettagli discreti e preziosi che già sulla facciata si intravedono fra i riflessi dorati della pietra leccese: una piccola statua, realizzata da Giuseppe Zimbalo, riproduce Sant’Oronzo, il santo patrono di Lecce. Un’antica credenza che si tramanda verbalmente, vuole che il palazzo sia sorto sui ruderi della casa del Santo.

Sul portale catalano-durazzesco con arco a sesto leggermente ribassato si può ammirare, inoltre, un angioletto a testa in giù che regge fra le mani una ciambella.

In un manoscritto seicentesco si narra che, nel 1219, San Francesco d’Assisi, avendo bussato alla porta di questo palazzo per chiedere l’elemosina, ebbe un’apparizione: comparve “un vaghissimo paggio”, con in mano “un grande e bianco pane” che, poi, si dileguò improvvisamente. Tale episodio fu ritenuto miracoloso e gli abitanti del palazzo, per perpetuarne la memoria, fecero scolpire sul portale un angelo che offre un pane tipico leccese, detto “puddhricasciu”. Da qui, la denominazione di “Isola del Pollicastro” che designò, per lungo tempo, tutto il complesso di abitazioni di fronte al monastero di San Matteo.